Be Capatoast
Non tutto è come sembra
Hai da poco ricevuto una delusione d'amore?
A lavoro non ti senti valorizzato?
La tua famiglia vorrebbe vederti sistemato, con un impiego tranquillo e considera i tuoi sogni come grilli per la testa?
Anche se il Natale (che ormai è un dolce e “grasso” ricordo) sembra addirittura peggiorare le nostre tristezze e incertezze, perché quando tutti sono in festa la nostra malinconia ci sembra ancora più inadeguata, in realtà c'è qualcosa di magico che si nasconde (molto bene eh!) dietro una crisi, ovvero l'opportunità di cambiare finalmente le cose.
La storia di JK Rowling, l'autrice di Harry Potter potrebbe essere un'ispirazione per molti di quelli che in questo momento si sentono al buio.
E' ora di accendere la luce.
Le mille difficoltà
Partiamo dalla fine, cioè dal fatto che la scrittrice JK Rowling ad oggi è una delle donne più ricche d'Inghilterra e che a distanza di tanti anni dalla pubblicazione del primo romanzo, e nonostante le molte saghe, non c’è nella rosa della letteratura contemporanea alcun libro che possa provare a competere con Harry Potter, di cui i fan più accaniti sperano addirittura un seguito.
Insomma se sentite di non avere più una chance dalla vita, vi conviene continuare a scoprire come si è arrivati a questo grande successo.
Già da piccola la Rowling dimostrava di avere grande fantasia: a sei anni raccontava alla sorella la storia di un coniglio col morbillo. Proprio per la sua fervida immaginazione non è mai stato chiaro il luogo della sua nascita, di certo però c'è il suo amore per i treni probabilmente perchè i genitori si conobbero alla stazione di King’s Cross di Londra e devono averle raccontato questo incontro come un romanzo.
A 12 scrive il suo primo racconto di fantasia ma finisce in un cassetto perchè i genitori considerano questa attività come una stranezza.
I Rowling cambiano casa due volte e Joanne ha modo di incontrare tante persone nella vita che poi ispireranno i personaggi di Harry Potter: il suo migliore amico diventerà Ron Weasley, il preside Albus Silente e il suo odioso professore di biologia, Severus Piton. Hermione Granger è lei stessa all’età di 11 anni.
Nel 1982 la Rowling sostiene l’esame per frequentare Oxford, ma non lo supera. Si iscrive all’Università di Exeter e nel frattempo sua madre si ammala di sclerosi multipla.
Successivamente si trasferisce a Londra, diventa ricercatrice e segretaria bilingue ad Amnesty International. Poi va a vivere a Manchester col suo compagno per lavorare alla Camera di Commercio.
Nel 1990 Joanne, mentre attende un treno per Londra in ritardo di quattro ore, delinea tutta la storia di un bambino dotato di poteri magici. Da quel momento in poi, ogni momento è quello buono per scrivere il romanzo.
Joanne Rowling trascola in Portogallo, a Oporto, dove incontra e sposa il giornalista televisivo Jorge Arantes: i due hanno una bimba, Jessica Isabel.
La separazione avviene appena un anno dopo, forse per presunta violenza domestica.
La scrittrice si rifugia con sua figlia a Edimburgo, dove vive la sorella e la storia di Harry Potter prende vita sulla carta mentre quella di Joanne si sgretola: separata, disoccupata sotto sussidio e con una figlia a carico. La depressione inizia a divorarla viva e pensa addirittura al suicidio.
Arrendersi mai!
E' proprio quando tocca il fondo che la Rowling tenta di rialzarsi: Harry Potter è pronto e la scrittrice bussa alla porta di numerose case editrici, ma senza successo, tutti si lamentano della lunghezza eccessiva del libro.
Tutti tranne uno: nel 1997 la Bloomsbury, piccola realtà editoriale, accetta di pubblicare Harry Potter e La pietra filosofale.
A questo primo libro, ne seguiranno altri sei.
Insomma, è ufficialmente iniziato il fenomeno letterario più importante degli ultimi decenni.
Il resto è storia: il brand Harry Potter è valutato intorno ai 15 miliardi di dollari e oggi la Rowland è felicemente sposata con un medico, ha un altro figlio e vive in una maestosa residenza in Scozia.
Ultimamente la Rowling ha tenuto un discorso ai neo-laureati della Harward University, dicendo:
“Fallire mi ha dato una sicurezza interiore che mai avevo raggiunto superando gli esami.
Fallendo ho imparato cose su me stessa che non avrei mai imparato in un altro modo.
Ho scoperto che ho una volontà forte e più disciplina di quanto avessi pensato.
Ho anche scoperto che avevo amici veramente inestimabili.
Non abbiate mai paura di fallire.
Il fallimento è parte integrante del successo, proprio come cadere è parte integrante dell’imparare a camminare quando si è piccoli.
Tutti falliamo prima di ottenere grandi risultati nella vita. Agite con determinazione verso i vostri obiettivi e se lungo il tragitto fallirete, non vi demoralizzate: significa che ci starete provando.
La vita è difficile, è complicata e dovete accettare che non potrete mai esserne totalmente in controllo.
Ma dovete avere la consapevolezza che avete tutto per poter sopravvivere alle sue sfide.
Sempre.”
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