Be Capatoast

Lo spirito guerriero di Manuel Bortuzzo è raro, tuttavia è simile a quello di altri sportivi per cui la parola “limite” non esiste, come Alex Zanardi, Giusy Versace, Bebe Vio, Martina Caironi.
Sportivi eccelsi certo, resi ancora più straordinari dalla loro forza d'animo senza confini.
Esempi di coraggio e di forza di volontà non mancano nel mondo dello sport e vengono fuori sopratutto nei momenti di difficoltà, quando ad esempio un incidente o una malattia costringono ad una battuta d'arresto.

La storia di Manuel

Manuel Bortuzzo era un giovane nuotatore non ancora ventenne, amante della vita e dello sport come tanti altri, fino a quando nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019, in un quartiere residenziale di Roma, viene colpito per errore da un proiettile.
Ed ecco che in un attimo, sei nel posto sbagliato al momento sbagliato e un colpo di pistola sparato alla persona sbagliata, ti cambia radicalmente la vita.
"Pioveva, era buio, è stato un errore" diranno poi i due ragazzi colpevoli.
La vita di Manuel Bortuzzo è stata appesa ad un filo per ore ed ore, e alla fine il giovane nuotatore ce l'ha fatta, perdendo però l'uso delle gambe a causa di una lesione completa al midollo spinale.
E sapete quali sono state le prime parole al suo risveglio? “Fatti coraggio, mamma”.
Non appena le sue condizioni di salute si sono stabilizzate, Manuel ha dimostrato di essere un ragazzo forte e determinato, insomma una vera “capatoast”: a neanche un mese dall'incidente è tornato in vasca.
"E' stato sicuramente diverso. Mi sono seduto sul muretto ho messo le gambe in acqua e niente. Non ho sentito niente. Poi, piano piano, sono entrato con tutto il corpo e mi sono sentito bagnato, finalmente, a 360 grandi e una volta immerso ho provato una sensazione bellissima a cui prima non davo peso: perché adesso muovere tutto, sentire tutto, riuscire a stare a galla è un'emozione grande", queste le sue dichiarazioni da cui traspare in modo evidente la voglia di non arrendersi mai.

 

L'Amore muove ogni cosa

Tornare in vasca, ricongiungersi ad uno dei grandi amori della sua vita, l'acqua, ha fatto in modo che Manuel potesse riprendersi la sua quotidianità: “Il nuoto è tanto, l'acqua è tutto. Dopo che ho iniziato a dare le prime bracciate mi sembrava che non fosse successo niente. Mi sembrava tutto normale.”
Se vi state chiedendo come si fa ad essere Manuel Bortuzzo, a reagire in questo modo ad una disgrazia del tutto priva di senso che cambia la propria vita, la risposta non è solo una.
Certamente il suo coraggio innato, la forza d'animo di uno sportivo, ma anche e soprattuto l'affetto della famiglia, del papà Franco, sua imponente colonna, degli amici, della fidanzata Martina, presente anche il giorno dell'incidente.
"Ho guardato avanti e ho cercato tutte le cose più belle che potevano esserci e che mi aspettano. Sono molto di più di quelle brutte che ho passato", queste le parole di grande positività dell'atleta, e ancora “I momenti di sconforto? Ci sono, ma sono pochi. E mi basta aprire i social per ricaricarmi in un attimo. Io vado avanti convinto di quello che sono e non ascolto niente altro”.
Tra dieci anni Manuel si vede in piedi: “Per guardare avanti non bisogna guardare indietro, la mia vita è sempre la stessa. C‘è un problema logistico ma sono quello di sempre. Potevo battere la testa e non essere più me stesso. Il mio primo sogno ovviamente è tornare a camminare, non mi arrendo”

 

SCRITTO DA

Valentina
Content Writer

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