Be Capatoast
La tranquillità di una vita normale
Una famiglia, un padre, una vita come tutte le altre.
Ad un tratto la crisi, un terremoto che non è una semplice scossa, ma un sisma che non si ferma più e che fa crollare tutte le certezze avute sino a quel momento.
Questo è quello che è accaduto a Franco Antonello quando ad Andrea, suo figlio, fu diagnosticata una forma di autismo all'eta di 2 anni.
«Da qualche tempo mio figlio aveva cominciato a manifestare comportamenti inconsueti” racconta Franco, “i medici ci dissero che era diventato autistico".
Il cambiamento
Lo smarrimento è sicuramente la prima reazione possibile, ma è pur vero che quando tutto trema c'è bisogno di aggrapparsi a qualcosa per sentirsi al sicuro.
“Ho deciso di attivarmi per cambiare le cose. Ho lasciato la mia azienda in mano ad alcuni collaboratori e nel 2005 ho dato vita alla fondazione “I bambini delle fate”».
Franco Antonello mette in piedi una vera e propria industria con sede a Treviso che ha cuore sociale ma testa imprenditoriale e che conta una serie di dipendenti, incaricati che curano i rapporti con le aziende e numerose «fate» che si occupano delle adesioni private.
Grazie a questo sistema migliaia di bambini e le loro famiglie ottengono sostegno e assistenza da parte di associazioni locali alle quali la fondazione versa un cospicuo contributo.
Ma non è tutto.
Quando Andrea compie 18 anni, Franco parte con lui per un viaggio all'insegna dell'avventura: attraversa le Americhe in sella ad una moto. «Ogni singolo giorno passato in viaggio è stato bellissimo. La cosa più positiva è che girando il mondo mio figlio ha conosciuto l'amicizia, l'amore e realtà nelle quali la disabilità è considerata solo come un modo diverso di approcciarsi. Così ha costruito la sua autostima e ha capito che autismo non significa solo restare chiusi in una stanza e prendere farmaci».
Dall'esperienza di questo viaggio on the road è nato un libro nel 2012 “Se ti abbraccio non aver paura”, in cui Franco e Andrea raccontano la vera storia della loro vita, costellata di sorprese, paura, coraggio e speranza.
La motivazione è tutto e così il percorso di questo padre intraprendente continua oggi con il progetto “il Banco del tempo sociale” grazie al quale ogni ragazzo diversamente abile ha la possibilità di trascorrere del tempo con tre amici, giovani coinvolti dagli istituti superiori, “questo perché sono convinto di una cosa: se tutti dedicassero a una persona disabile un po' del loro tempo avrebbero la possibilità di guardare il mondo da una prospettiva diversa”, queste le parole di Franco.
Un nuovo inizio
La verità è che probabilmente non sono gli eventi che cambiano la vita delle persone, ma è il loro atteggiamento che fa la differenza.
Ciò che per Franco Antonello e suo figlio Andrea sembrava la fine, è stato solo l’inizio.
Insieme hanno scoperto che non si deve rinunciare ai sogni e alla vita, e che le difficoltà possono talvolta diventare delle opportunità.
Grazie alla “capatosta” di Franco e al suo impegno nell'ampliamento del progetto il Banco del tempo sociale in tutta la penisola, non solo suo figlio può avere una vita migliore, ma molti altri ragazzini di tutte le province italiane potranno avere lo stesso sorriso di Andrea.
CHE NE PENSI? LASCIA UN COMMENTO!